Labdem, tra evoluzioni e impatto sulla comunità scolastica
Discussion
LabDem caratterizza ormai da dieci anni l'Einstein con laboratori, organizzatori e impronte diverse. Quello che rimane però, è un presidio fondamentale per portare il mondo esterno a scuola, una realtà che viene spesso vissuta come una bolla lontana e distante dal mondo a cui prepara.
Questo consente di espandere gli orizzonti di chi vi partecipa e di formare in maniera più completa il cittadino che è nell'età o è prossimo all'età del voto, fornendogli ulteriori strumenti intellettuali per affrontare il mondo che lo circonda, ampliando l'offerta formativa della scuola e portando gli interessi degli studenti come temi da affrontare a scuola. Mentre per chi organizza, soprattutto se nei primi anni di liceo, questo ventaglio si amplia con l'avvicinamento al mondo Politico e a quello dell'organizzazione di eventi.
"Politico" è scritto volontariamente con l'iniziale maiuscola per sottolineare il fatto che non si tratta di una questione ideologica, ma di una di un avvicinamento intellettuale a un mondo che viene spesso percepito come distante e che cala dall'alto provvedimenti, ma nel quale non solo c'è spazio, c'è anche sempre bisogno di nuovi punti di vista, di nuove persone che vogliano amministrare la cosa pubblica o più semplicemente rendersi parte attiva nel processo democratico, interessandosi a particolari tematiche, scegliendo di parlare di certi temi piuttosto che di altri con i conoscenti, semplicemente scegliendo di fare una cosa piuttosto che un'altra. In questo senso LabDem è un'ottima palestra di Democrazia e di confronto, di crescita personale e interpersonale.
Bisogna però anche fare la dovuta autocritica: il problema più grande di LabDem sono i circa 300 studenti che non prendono parte alle attività, che costituiscono circa il 23% degli studenti dell'Einstein. Una percentuale piuttosto alta se si considera che è l'età più importante per avvicinarsi ai temi di attualità, nonché la parte della nostra vita che precede la maggiore età e la conseguente acquisizione del diritto di voto. Una fascia di studenti però non facile da coinvolgere, soprattutto nel momento in cui la maggioranza di queste assenze si trova nella fascia di età più difficile da avvicinare a temi di attualità, il primo biennio. Un obiettivo di non facile raggiungimento potrebbe essere ridurre il numero di studenti assenti. Un obiettivo che è stato molto probabilmente perseguito da tutti gli organizzatori eppure rimane così difficile da raggiungere, sul quale però è importante continuare a lavorare per cercare di avvicinare sempre più studenti all'attualità, di qualunque natura o ambito essa sia.
Tornando in positivo, LabDem è apprezzato non solo per le tematiche che vengono affrontate, ma anche per la possibilità di socializzare che offre agli studenti della scuola, smembrando le classi e consentendo di conoscere e confrontarsi con studenti di qualsiasi anno e a partire dall'edizione 2024 di qualsiasi indirizzo. Infatti, nell'edizione 2024 si è voluto sperimentare un nuovo metodo di scelta dei laboratori, slegando lo studente dalla propria sede di appartenenza, consentendogli di scegliere laboratori in una qualsiasi delle sedi in cui si sarebbero tenuti e ampliando di conseguenza l'offerta a cui ogni singolo studente aveva accesso. Da un punto di vista strettamente organizzativo non è stata una sfida semplice, ma la squadra che si è occupata di organizzare LabDem è stata in grado di affrontarla e di portarla a termine con degli ottimi risultati, infatti da un sondaggio svolto dopo le tre giornate è stato evidenziato come coloro che avessero già vissuto LabDem abbiano visto un miglioramento sia nei laboratori che nell'organizzazione rispetto ai precedenti. Il mio augurio per i futuri organizzatori e partecipanti, però, è che esso venga ricordato come il peggiore LabDem di sempre.
